Wimbledon: Sinner trionfa, ma non solo

Sinner commosso dopo la vittoria del suo primo Wimbledon

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La finale di Wimbledon ci ha regalato la vittoria di Sinner su Alcaraz nella rivincita di Parigi, ma non solo: è stato un torneo entusiasmante che ci ha regalato tante sorprese e belle partite.

Il dualismo prosegue

La finale quasi annunciata fin dai sorteggi era quella che abbiamo effettivamente visto alla fine. Sinner e Alcaraz sono una spanna sopra a tutti oggi, due talenti destinati a scontrarsi ancora nelle finali di vari tornei.

Partiamo dal vincitore, il nostro connazionale. I primi turni sono stati superati in scioltezza, ma il vero punto di svolta è arrivato agli ottavi di finale. Complice una caduta ad inizio partita l’italiano si è trovato spaesato di fronte a Dimitrov, il bulgaro conduceva per 2 set a 0 e sembrava poter realizzare l’upset più clamoroso del torneo. Ma un grave infortunio patito nel momento del servizio ha portato al ritiro di Grigor purtroppo, a cui non posso far altro che augurare una veloce guarigione. Superato lo spavento Sinner ha eliminato Shelton in tre set, stessa sorte per Djokovic. La finale era partita male, per poi raddrizzarsi: 3-1 il risultato. Su un campo più veloce di Parigi Jannik ha messo in mostra il proprio gioco, nessuna speranza per il rivale.

Alcaraz invece ha vissuto qualche spavento in più: indimenticabile la vittoria in 5 set al primo turno contro un grande Fabio Fognini. Sono arrivate vittorie anche sofferte contro Struff, Rublev e soprattutto Fritz (rimpianti grossi per l’americano a mio parere) prima di capitolare contro Sinner. Ora arriva il cemento, può attaccare il primato in classifica ma attenzione: deve crescere di rendimento rispetto al periodo post-olimpiadi.

I promossi

Parlando di chi si è distinto nel torneo non posso che cominciare da Fognini: ultima partita in carriera, upset sfiorato e applausi da tutto il Centrale di Wimbledon. Come immaginare una chiusura migliore della carriera? Per gli italiani cito anche Cobolli, grande torneo coronato dai quarti di finale. Top 20 ora per lui e crescita sempre più evidente. Non dimentico Bellucci: sconfitto al terzo turno da Norrie, ha comunque divertito nei primi due match giocati con il suo tennis particolare.

Fritz ha avuto la seria possibilità di portare Alcaraz al quinto, ma può ritenersi soddisfatto del torneo. Semifinale, quarto posto nella classifica ATP e obiettivo Finals sempre più vicino per lui. Così come i quarti di finale per Norrie rappresentano un grande risultato per un tennista che appare in leggera flessione, ma è stato anche tra i primi 10 al mondo. Bene pure Rublev, sconfitto agli ottavi da Alcaraz ma autore di una grande partita.

Le delusioni

Per questa edizione è molto difficile scegliere chi ha deluso date le tante eliminazioni. Primo tra tutti ci metto Medvedev: finale ad Halle, mi aspettavo almeno una seconda settimana per lui, invece nulla. Eliminato al primo turno da Bonzi, crollo in classifica dati i punti persi rispetto a un anno fa. Aggiungo anche Zverev, eliminato al primo turno dopo una battaglia di ben 5 ore. Il tedesco ora appare vicino a una collaborazione con Toni Nadal, riuscirà ad estrarre il grande potenziale del tedesco? Ai posteri l’ardua sentenza.

Discorso a parte per Stefanos Tsitsipas: il greco era atteso anche per la sua collaborazione con Goran Ivanisevic, però si è ritirato al primo turno per infortunio. Le dichiarazioni del suo coach sono davvero dure, la collaborazione andrà avanti? Qualche dubbio sorge spontaneo.

Musetti non è una vera e propria delusione, arrivava dall’infortunio di Parigi ed è stato colpito anche da un virus. Rimandato alla stagione su cemento. Diverso il discorso per Berrettini: ne ho parlato qualche giorno fa, il problema appare soprattutto mentale per Matteo. Urge una soluzione.

Ora occhi puntati sulla stagione negli USA (e non solo), si torna sul cemento… ci sarà da divertirsi!

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